sabato 25 agosto 2012


Ho, anzi, avrei

Ho un'esigenza
avrei
un'esigenza: quella di non essere
pre- giudicata soltanto dall'apparenza
ma, magari, criticata
nel conoscemi in profondità..

Sarebbe più elegante
più sicuro
e, soprattutto,

PIU' UTILE

Simona

PROFESSIONE: specchio deformante e clonale.

Si sa che, man mano che i secoli trascorrono, aumenta sempre di più un’esigenza: l’esigenza di spazio\tempo.
Si sa anche che la popolazione tende anch’essa ad aumentare, ma la forza intellettiva tende a diminuire, a frantumarsi sempre più e per questo motivo le macchine prendono sempre più il posto degli umani. Perché occupano meno spazio e contengono eventi per un tempo che si può considerare illimitato rispetto l’età umana, anche se campassimo cento anni e più.
In questo senso si è reso necessario un nuovo modo di porsi perché si possa vivere senza essere troppo stretti da un sistema oltremodo pidocchioso e svenante. E’ nata quindi una nuova professionalità: quella del Vuoto clonale e dello Specchio deformante.
La discarica quindi si è espansa per dar modo alla popolazione di, come dire?, potersi esaurire più velocemente e affinché l’obsolescenza potesse essere il nuovo punto di forza di una gravità sempre più incentrata sulla noia, la mancanza, per l’appunto, di spazio e di tempo, utili a nuove iniziative che non siano quelle previste dal sistema.
Ogni possibile traccia di antiuniverso reintegrativo DEVE essere spazzata via.. con ogni mezzo.
Non è una guerra personale, perché non avrebbe proprio senso alcuno. E ‘ una guerra fredda che si manovra nel subconscio della specie a livello capillare…
Un po’ come si muove la demotivazione, la depressione, l’anoressia ecc…
Ovvero tutte quelle patologie che poi portano alla forma psichica cui una persona risulta predisposta; anche a più patologie, solo che una, delle tante, prenderebbe senz’altro il sopravvento; in alcuni casi anche dopo pochi anni dalla nascita.
E’ più facile, adesso, destabilizzare una psiche, perché i problemi interni ad un nucleo, familiare e non, sono non solo devastanti per gli adulti, ma anche per l’ambiente e per il singolo: figuriamoci per un feto, per un neonato, per un infante ecc..
Ma la razza umana è realmente un aborto della realtà umana.. non ci sono scusanti.
Una razza che fa del proprio progresso il motivo principale della propria estinzione spirituale e forse anche biologica, non è da apprezzare, semmai è da tenere molto distante..perché debilitante e senza scrupolo.
Una razza che fa della propria forza e della propria debolezza un’arma di ricatto, a me, scusatemi, mi fa proprio schifo..!!!
Dicono di me che vedo le cose in modo sbagliato, che sono una malalingua, che non capisco un tubo e che mi do aria da saccente…Non me lo dicono certo in faccia, ma non sono cretina..lo vedo lo stesso..lo capisco e so che la gente non accetta la semplificazione: più hanno la vita complicata e più aborriscono la semplificazione responsabile..
OVVIAMENTE cercano, in tutti i modi, di farsi MANTENERE, a scapito di chi si responsabilizza e fa della sua vita un impegno personale, individuale e sociale oltre che spiritualmente inteso come ricerca della propria identità.
E’ per bloccare questa mentalità che le nuove professioni dilagano, come un golem formato da una massa intenzionalmente criminale.
Il pensiero è di massa, ma le esecuzioni sono iperorganizzate.
Spiego brevemente come intendo queste professioni;

a)                 vuoto clonale, inteso come individui che rinnegano nel sociale una propria responsabilità sovrapersonale e cercano nel sistema un modo per farsi i cavoli loro senza volersi preoccupare dell’interazione fra individuo e pianeta, identità e cosmo.
b)                 Specchio deformante, inteso come la capacità di  azzerare la comunicazione reintegrativa con gli individui che rispettano la ricerca iniziatica, per portarli a svuotarsi inutilmente in percorsi che sono, in realtà dei vuoti, delle perdite di tempo, delle mancate corrispondenze.., ma verso le quali non è possibile evitare di incappare: se mi devo procurare del cibo, devo cercarmi un lavoro e PER FORZA devo rispondere alle richieste che ci sono, anche se sono o delle “bufale” oppure delle richieste non compatibili con il mio modo di essere.
c)                 Per forza devo credere e presentarmi, anche se so già che mi stanno prendendo per i fondelli, per pugnalarmi alla schiena.
d)                Allora, se permetti la bufala me la invento io, come dico io e quindi LA VEDO e non faccio del male a nessuno: anzi.. se posso reintegro equilibrio non certo sopraffazione e ossessione..

Il fideismo coatto è uno specchio deformante ed un vuoto clonale che ha evirato i tre quarti del potenziale di un progresso e tecnologico e spirituale, innescato in 4000 anni o 5000 anni di storia umana..

Non ci sono in realtà, commenti…

25 agosto 2012

Simonetta Pancotti

martedì 21 agosto 2012


Quando cadi in una pozzanghera di psichismi rancorosi

Ogni potere ha i suoi falsi leader
che altri non sono che automi
capaci di far morire gente
che non conoscono,
di sopprimere gente
il cui valore intimo li terrorizza
fa loro rabbia a tal punto
che scadono
nelle più miserrime faide
delegate a persone
che nulla avrebbero a che vedere
con Il Potere
ma così solo sembra
perchè poi, così non è...

Per questo è difficile credere
che un cuore può sanguinare
solo perchè la sua vita
e rinchiusa in un filo spinato 
fatto da gente
che inveisce contro la libertà umana
occultamente
per servire
quel potere
che tanto danno
provoca nell'anima
e nella onesta mentalità di gente
che non ha tradito se stessa
e che ancora lotta strenuamente
per non spegnere
quella coscienza che tutto inizia
e tutto spiega
e tutto consente
di poter essere compreso
e superato
se si vuole
scegliere
non la gratifica
ma l'assenza di reato
di menzogna
di corruzione.

Scorre sulla mia pelle
una corrosione 
che mira a fare del mio essere
una deformazione

 io personaggio di una vita da esistere e morire,
sono - posso essere - devo essere mio malgrado - 
l'obiettivo
di un'orda di vigliacchi,
che per celare
il loro lurido connubio
con la mafia e con chi vive di ricatti,
cercano di solleticare
in me, in lui, in lei, in loro, nella società sparsa,
l'infamia 
di una persona- personaggio- gruppo- sodalizio equo e solitudinario
che si ritengano  offese/i 
e con il cuore sovraccarico di giustificabile parte lesa
anche volgare e scontrollata;
così vorrebbero che si fosse:
una "pazzia dichiarata.."

Invece si è soltanto un esseri umani
a cui hanno tolto
la privacy
l'immagine
e la reale condizione 
di puro di intento e onesti nell'azione;
ma è ovvio
non direttamente
perchè questo non è possibile farlo.
Lo fanno nella gente
alle spalle
e chi in loro crede
per fiducia o tradimento
va a formare un golem
che tutto dimostra
meno ciò che si è realmente. 

La vita è un'arte
può essere dramma, commedia, tragedia 
o solo simulazione;
comunque è un'arte
che può elargire coscienzialità
oppure vacua illusione.
Sta a noi stabilire il prezzo
che vogliamo pagare
su quello imposto
dalla vita
che abbiamo in noi stessi scelto
nel concepimento
e per scender qui
a stare fra gioia e tormento
ma non per questo 

STARARE
 e promuovere l'annientamento..

Perché lo dovremmo fare???
solo perché alla coscienzialità
abbiamo preferito forse l'Imbelvimento...???

21 agosto 2012
Simonetta Pancotti Marino
http://senzapelisullatastiera.blogspot.it/

da leggere..è molto interessante ed utile

domenica 19 agosto 2012



Noia vuota

Conosco delle persone
che hanno come obiettivo
quello di vivere per poter sopportare,
senza saperlo fare, però, in realtà
tutto ciò che di se stesse,
per se stesse,
è loro insopportabile
invalicabile
che rappresenta una morte cruenta
seppure ancora vivono,
ma senza pentimento,
senza alcuno scrupolo,
né ingegno, 
sul limite altrui 
di discernimento, 
apatia e 
incarognimento.
E per questo scelgono, 
senza proprio pensare
alle estreme conseguenze,
di usare l'errore millenario
della delega, della deresponsabilizzazione, dell'abdicazione,
per vivere più furbamente
alle spalle di tutti coloro
che, ignari di ciò,
sono, per contro,
a queste persone 
indifferenti,
egoisti,
distanti.

E' una noia vuota
quella che scatena
tanta ingiusta causa
nella giusta disperazione piena
che si potrebbe riconoscere
ed accogliere,
se queste persone
invece di svenare l'ambiente,
come giustificati pidocchi,
resi tollerati dal potere materialistico incombente,
in quanto capaci assai nel malaffare
che riempie la panza loro e del criminale,
che di loro abilmente si serve
per I POLLI, gli ingenui ed i giusti
depredare,
assassinare,
annientare nell'immagine,
e nella capacità
di provvedere
ai bisogni primari
che per tutti indistintamente
sono necessari
pena la morte
per carenza di cibo, acqua e sostanza.,.
sapessero volgere lo sguardo al proprio ignoto destino
e di questo farne un bagaglio
per superare il non senso del quid
che tutti ci accomuna
sia nel migliore
che nello sbaglio.

Questi spregevoli individui
sono come il giuda apostolo traditore
e come pilato, magistrato del disonore,
e come barabba, apprezzato dagli idioti in massa,
e come ogni umano che di se stesso
abbia negato
la spiritualità eccelsa

perchè non colma a dovere
LA PANZA

19 agosto 2012

Simonetta  Pancotti Marino


Quando

Se il cuore
è gentile
difficile far credere e sperimentare
la vigliaccheria di certi indegni rappresentanti della nostra logorata specie
quella UMANA.

Di torti tutti ne subiamo
Di dolori grandi tutti ne abbiamo
ed in genere  il Dolore Reale
ricade su se stessi
per questo, nei più, fa impazzire
come d'altronde Il piacere che non sia del cuore e del pensiero
ma solo compiacimento e gratificazione
di un corpo
di una materia che andrà
prima o poi in decomposizione.

L'estasi nessuno la ricerca
perchè consta del superamento
di tutte quelle illusioni
che fanno del nostro ingegno
un simulacro vuoto
un rigetto
della realtà reale;
un offesa
per chi di sé abbia rispetto
e non vuole farsi annientare
né da se stesso, né da altro.

Come dimostrare allora che c'è gente
che fa del proprio rammarico
una follia distruggente
l'equilibrio sobrio e innato
di un essere umano
che scelga se stesso
malgrado
la difficoltà che la vita gli abbia imposto
su stesso
e non per conto di altro,
che di sé non sa che farsene,
e ha la sua responsabilità deposto,
per far pagare il proprio prezzo
a chiunque altro
possa ingannare
per fargliela pagare in differita
illudendosi così
di saper essere furbo
ma in cuor suo sapendo
quanto dolore in più,
nel folle compiacimento,
sta incamerando,
per poi scontarlo
nel reale tempo e spazio
che si presenta dopo il concepimento,
ovvero nella morte di ogni illusione vana di potere e disfacimento,
di una realtà reale in equilibrio in se stessa
e senza risentimento...

19 agosto 2012
Simonetta Pancotti Marino

domenica 12 agosto 2012

IL SE STESSO

Non è facile accettare
un esistere in solitudine
laddove chiunque
ricerca la moltitudine
per scopi diversi
ma non certo
in solidarietà.
Per lo meno, non la maggioranza.

Ogni individuo
che sinceramente sa
di essere in errore
solo per il fatto di ignorare
se stesso
subisce le angherie
di chi questa realtà la nega
e si convince che una vita fisica
sia tutto ciò che c'è
o una vita di larva
sia tutto ciò che dia potere.


la moltitudine
può essere un'egemonia anonima,
un satanismo,
una dispersione,
e questo è gradito
da coloro che vogliono colpire,
ferire,
ma nulla patire,
per le loro infamie.

La colpa è sempre in astratto
oppure
su un insignificante
colpevole, anelante,
invece, la giustizia,
l'equità,
la solidarietà,
quell'amore umano
che tanto io stesso anelo,
ma che sembra un'utopia,
pur essendo,
di un'intelligenza,
la garanzia più autentica
di evoluzione
e crescita interiore.

Inutile parlare con intelligenza
ad un belva
Essa non comprende l'esigenza
di amare
né il rispetto
senza imposizione;
una belva
per quanto mascherata da perbenista
da persona di propositi benefattori
è pur sempre e solo una belva
che cerca l'occasione
per imporsi sul territorio di caccia
al posto di.....

Guai a togliere ad una belva la preda
Guai istruire una massa di "beoti" e di "traditori"
per redimere in loro
l'istinto dei distruttori a pagamento

guai:
ci si assicura soltanto
esclusione e
tormento;
isolamento e
ridicolizzazione;
morte accidentale,
morte violenta,
morte sociale.

Una belva non logicizza
non interiorizza
non comprende il futuro
perchè non ha un passato
vissuto sulla propria pelle
e senza consensi
senza riconoscimenti
senza alcunché dia un motivo
di ovazione
per ogni sua azione..

Una belva non sa di esistere
è una belva e basta.

Io vorrei testimoniare
come saltare il fosso.
Posto che lo si voglia fare
naturalmente.
E' presto detto:
- è necessario semplificare
il problema della morte
e del concepimento
del senso di responsabilità
e di una scelta che non appare
così evidente
ma che invece
è la sola motivazione
per essere qui
ma non isolatamente,
nè massificamene ;
semmai in modo del tutto responsabile
e non abdicato.
Intelligente
ma non senza un cuore pulsante
che illumini ed ingentilisca
la mente. -

Tutto questo
accade
nel concepimento
e se ci fosse un minimo
di interessamento
il logorio
della fitness
pro e contro
la si voglia intendere e sostenere
non sarebbe un logorio a perdere
ma un modo come un altro
per essere
di sé cosciente
e saltare il fosso o il baratro
del niente
e del malaffare.

Si potrebbe quindi realizzare
quello che si chiama comunemente
la realtà reale
vissuta umanamente.

13 agosto 2012
Simonetta Pancotti




Come due bambini adulti

Non è l'emozione
di un cuore pietoso
a suscitarmi l'immagine
di noi due innocenti e puri
che ci abbracciamo davanti
un'immensità
conosciuta e sconosciuta ad un tempo

E' la semplice cognizione
che sia del tutto naturale
e necessario
il noi due ora qui
e che di sentimentale
ci sia ben poco;
semmai è il reale
che accompagna la nostra unione profonda.

Vorrei che fosse comprensibile
quanto sia semplice
amarsi e ritrovarsi
come due bambini adulti
cioè senza un interesse
legato alla sopraffazione
l'uno dell'altro
in un mondo
in decomposizione.

E' l'assenza
dell'esigenza
di questa intima dimensione
che fa di questa specie
un fallimento
una anonima ritorsione
contro la stessa intelligenza
che ha reso possibile
un accenno
sempre abortito
di evoluzione.

Quanto vorrei
ci si potesse amare
senza perseguire
scopi e miraggi
di Potere

per questo l'amore
è un insulto al vivere
al dolore
al piacere
perchè certo amore non è;
è solo un clone malriuscito
dell'ombra spenta
di me e di te,
irrealizzati nel contingente,
idealizzati
nell'io sognante,
isolati
nella realtà reale
mai espressa nella esistenza
del mancato presente.

Orbene
di nascosto
a senza alcuno
che ci dia consenso o commiserazione
amiamoci
nel silenzio
nell'intima melodia
nella semplificata ampiezza
di una vita senza ricchezza fatua e meschina
senza folle insorgenti ed esaltanti
senza timori o desideri gratificanti
senza altro che noi stessi
e la ricchezza di due spiriti
di due anime
di due umani
reali...........

12 agosto 2012
Simonetta Pancotti
Prima

Prima della melodia di un amore senza confine
si disaccorda nell'intimo profondo 
un timore che immobilizza il senso del piacere
si insinua il fetore di
un senso di colpa
di un patriarca occultatosi e indispettito,
che dell'amore
non ne vuole fare
che un partito di potere
e non uno spartito
utile a musicare
il dolce ritmo
di due anime intenerite
unite
e soffuse
in luce che di quell'amore
fanno il centro
il coro
l'assolo
e vanno oltre...

Quel terrore irrazionale
che impedisce di orgasmare
come se esplodere di piacere di sé e dell'altro
fosse, giust'appunto, un delitto.

Quante nebbie,
quanti spigoli,
quante contraddizioni,
abbiamo superato insieme
perchè questa melodia
e questi intimi suoni
potessero
non certo uguagliare
l'armonia universale,
ma renderla tale
per tenerezza e splendore

12 agosto 2012
Simonetta Pancotti

sabato 11 agosto 2012




Invecchiare 

Sono trascorsi 55 anni 
dalla mia nascita;
ora mi chiedo se invecchiare
è rendersi conto,
sempre meglio
e senza dare di matto,
che la vita fisica
ha un termine,
qualunque esso sia,
in qualsiasi momento accada.
E' la capacità di vedere
davanti al proprio sguardo
il buio che spegne le emozioni
l'assenza di un esserci
di persona
un avvicinarsi progressivo
ed implacabile
del silenzio del desiderio e del timore
per dare spazio
all'insignificanza di tutto,
esclusa la paura,
il terrore,
il senso ultimo di un'attesa agonica,
che sembra interminabile,
ma dalla quale non si riparte più;
non come siamo abituati
a sapere,
a pensare,
ad immaginare,
a sperare,
a qualunque evento, sia 
già accaduto.
Tutto questo
è così deprimente
che la gente preferisce
alienarsi giorno per giorno
finché perde la capacità
di rendersi conto
che comunque deve morire.
Ed invece di optare per una preparazione alla morte
da di matto
e vuole esistere qualunque evento
che sia ipergratificante, 
quel fisico stesso,
che poi ,
alla fin fine,
non è che il niente,,,,,,,,
di cui ci dovremmo liberare
prima
di morire,
e coscientemente.
Invece si muore
in modo alienante.
La mia vita
è una preparazione alla morte
di questo corpo
perchè la mia anima
non ne sia compromessa,
ferita
o, peggio ancora, 
frantumata..;
sembra assurdo,
ma quando il corpo muore
è il caos della consapevolezza
e solo coscientemente
non si perde l'orientamento
della strada giusta
Per questo è d'uopo prepararsi
alla morte, 
di questo corpo trappola
e soluzione,
perchè l'anima eccelsa
sia certa
di essersi liberata
almeno di una coazione:
quella più frenata,
quella più pesante,
quella che l'aveva
impudentemente circondata,
e resa praticamente invisibile
ai suoi stessi occhi di rugiada.

12 agosto 2012
Simonetta Pancotti







Incoerentemente tua

Ogni volta che immagino il tuo sguardo su di me
Ti vedo indifferente
Se tu fossi solo
Senza condizionamento
Senza ancora un obiettivo coatto da continuare a tenere in piedi
Tu saresti un altro uomo
E mi vedresti
Forse saresti anche curioso di me.
Ma poi
Nel contingente non è per niente così.
E’ la finta
È l’apparenza
È la maschera che tengono banco
E tutto quello che dia un significato
Al tuo quotidiano
Non deve uscire dai margini
Di una cornice omologata
Formalmente riconoscibile ovunque
Senza differenza di ceto
Di sesso
Di razza..
E’ ovunque così
Invece la vita con me
È semplicemente autentica
E questo rende la vita stessa
Un altro universo possibile
Vivibile
E soprattutto coscienzializzabile

Lo so
Che con tutte queste esse
Farò ridere il mondo nel pronunciarle
Sembro quasi il Vasco che biascica nei suoi clippini..
Ma questa è l’apparenza che devo subire
Perché di sciocchi al mondo
Ce n’è a non finire

Ma torniamo all’ipotetico Noi
Che non ci sarà mai
Per ragioni del tutto scontate, risapute, anelate
Praticamente da tutti
Sicuramente più di tutti
Da te

Se io ti potessi parlare
Senza questa orda di cervelli furbi
Che sanno tutto di te
Che hanno capito tutto di te
Di me poi
Sono arciconvinti
Di ciò che sono
E da lì non SCHIODERANNO MAI
Ecco, se ci si potesse incontrare nel deserto
In solitudine reale
Allora sì che la realtà
Sorgerebbe senza ombre
Non letale
Ma finalmente coscienziale..

E tu avresti l’occasione
Come d’altr’onde l’avrei io
Di comprendere
Finalmente
Perché ho preferito passare per pazza paranoica
Per rincoglionita invasata
Per scema convinta

Pur di non perdere questa occasione

Lo capiresti
E sapresti
Che questa scelta
Sarebbe valsa la pena
Di attenderti
Abbracciarti
E risvegliarti
Dall’incubo
Di una gratificazione svenante e senza presente

11 agosto 2012
Simonetta Pancotti







Musicalità di un evento interiore

Il concerto è un evento pubblico o mediamente pubblico,
in cui più persone riuniscono l'amore per la musica, per la voce di chi canta e per il modo con cui una musica, una canzone, una sinfonia vengono proposte.
E' anche l'occasione per incontrare personaggi che, con il loro lavoro, comunicano a più persone, un messaggio comune, sociale, o comunque di una certa amplificazione.
Si va ad un concerto per varie ragioni.
A volte ci si va anche perchè così si sta insieme ad amici, si fa baldoria, si passano ore e si vedono luoghi diversi dalla solita routine quotidiana.
Tutto questo rientra in una consueta parodia di motivi e di azioni...
Io non vado ai concerti, di solito.
Non amo molto stare in mezzo a troppa gente che si agita..
Vado a teatro e mi piacciono i concerti raccolti, mediamente pubblici, più selettivi.
Vado al cinema, ma non alle Prime, per lo stesso motivo. Mi sembra indoverosamente sciocco accalcarmi per una visione che poi posso godermi, in modo più calmo e anche più interessante..
Però ho delle eccezioni.
Non sempre si può rispettare una certa igiene psichica.
A volte è utile fare il contrario, ma ci vuole un motivo serio, necessario, e soprattutto inevitabilmente costruito così.

E quindi sono andata ad un concerto di quelli da urli e schiamazzi di  ogni tipo...

Naturalmente ero lì per tutt'altra ragione.

Questa ragione però non si è rivelata PRIMA....
per motivi suoi..
Quindi è rimasto un concerto .... carino..... ma senza la motivazione che avrebbe dovuto esserci....
Sono tornata e naturalmente è finito tutto così.... 
senza che accadesse alcunché di ragionevole..

Sono trascorsi 11 anni da allora.
Per me è come se fosse ieri........
Il ricordo è un presente che ha dato il suo risultato: sproporzione  e riduttività che non si oppongono, ma si completano in quanto io sono una persona intelligente e notevolmente sensibile.

Questo apparente contraddittorio concetto è la sintesi continuativa che alberga nelle grandi idee, riflesse su una massa di dormienti..
o di deleganti cronici.

Per cui, lì e nel ritorno e nel trascorso e nell'ora qui..questo concetto permane invariato..

E' il modo più scaltro per rendere una realtà IMPOSSIBILITATA.

Poi si compiono le peggiori nefandezze..ma tutto è dietro le quinte..
Lì tutto è possibile se alla rovescia..PRATICAMENTE TUTTO.

Quel pregiudizio, che vorrebbe incastrare un'anima ingenua,..dietro le quinte è l'asso nella manica per le più spregevoli corruzioni che si possano mai ipotizzare..

Mah..!

In ogni caso, ciò che a me riguarda, riguarda solo me.

La massa è capace soltanto di  parlare SENZA  conoscere, come un ripetitore acceso, stimolato da psichismi, abilmente strumentalizzati.

Tutto qui..

e adesso, nel salutarvi..mi vado ad ascoltare un bel concerto live sul mio televisore a cristalli liquidi.... e la tristezza medita in me per altri orizzonti più idonei alla spiritualità umana..
e' la tristezza, a volte , che dà la forza di vedere oltre..perchè ciò che si vede ora qui..è piuttosto insignificante...

E' una grande fortuna avere l'arte e la storia in un libro che si chiama vita...e' così che la tristezza di una biografia insipida si trasforma in una ricerca profonda e inesauribile..

11 agosto 2012
Simonetta Pancotti



Constatazione di un potere "ridicolo" perché, 
se potere fosse..che cosa se ne fa di me??

Perfidia
Insolenza
Consapevolezza di potere
senza volto
Falsa maestria
solo vigliaccheria
camuffata
da forza

in realtà
è squallida corruzione
serbatoi di idee
marcescenti
Compositori
di psichismi invadenti
e volutamente sciocchi
assurdi
gretti
limitati

per garantire
rabbia
incredulità
ribellione
vuoto
indispettimento
desiderio e timore
di stravolgimento della ragione

Un mutismo
che urla con suoni elettronici
imitanti
stati d'animo parossistici
evocazioni insonorizzate,
da casco virtuale,

che però non c'è

Ogni oggetto,
che circonda l'io -obiettivo,
è stato caricato negativamente;
emette alienazione
delirio
offesa
provocazione

Ogni oggetto è stato caricato
di strumentazione
per rilevare
l'eco
di un'emozione
sottoposta a maltrattamento muto


Malinconia paranoica
di gente costretta
a vita senza via d'uscita
ma per scelta

perchè hanno scelto
perchè non si sono scelti
prima di partorirsi
senza condizione
senza cognizione
nel quid
cosciente ed accettato
che essi però
hanno negato

e questo esistere
ora è legato ala criminalità
del fallimento
ed alla crudeltà del risentimento

Caccia al denaro facile
che non esiste:
tutto si paga
e più sembra facile
è più apre baratri insostenibili

ma questo
un criminale
non lo vorrà mai fare suo

proprio non gli interessa

Ora
senza attese,
né pregiudizi
testimonio
l'ossessione
dei personaggi
anonimisti
-
senza palle
-
scusate l'espressione,
ma mi auguro che si conceda al mio dire
tanto poi
'sti pallonari senza testa né vigori spirituali
continueranno a fare sempre leva sui soliti motivi
per affossare una mente
che, semplicemente,
si avvia
ad esistere
nel suo morire

e viceversa

scritto da : Simonetta Pancotti 

11 agosto 2012