sabato 11 agosto 2012





Musicalità di un evento interiore

Il concerto è un evento pubblico o mediamente pubblico,
in cui più persone riuniscono l'amore per la musica, per la voce di chi canta e per il modo con cui una musica, una canzone, una sinfonia vengono proposte.
E' anche l'occasione per incontrare personaggi che, con il loro lavoro, comunicano a più persone, un messaggio comune, sociale, o comunque di una certa amplificazione.
Si va ad un concerto per varie ragioni.
A volte ci si va anche perchè così si sta insieme ad amici, si fa baldoria, si passano ore e si vedono luoghi diversi dalla solita routine quotidiana.
Tutto questo rientra in una consueta parodia di motivi e di azioni...
Io non vado ai concerti, di solito.
Non amo molto stare in mezzo a troppa gente che si agita..
Vado a teatro e mi piacciono i concerti raccolti, mediamente pubblici, più selettivi.
Vado al cinema, ma non alle Prime, per lo stesso motivo. Mi sembra indoverosamente sciocco accalcarmi per una visione che poi posso godermi, in modo più calmo e anche più interessante..
Però ho delle eccezioni.
Non sempre si può rispettare una certa igiene psichica.
A volte è utile fare il contrario, ma ci vuole un motivo serio, necessario, e soprattutto inevitabilmente costruito così.

E quindi sono andata ad un concerto di quelli da urli e schiamazzi di  ogni tipo...

Naturalmente ero lì per tutt'altra ragione.

Questa ragione però non si è rivelata PRIMA....
per motivi suoi..
Quindi è rimasto un concerto .... carino..... ma senza la motivazione che avrebbe dovuto esserci....
Sono tornata e naturalmente è finito tutto così.... 
senza che accadesse alcunché di ragionevole..

Sono trascorsi 11 anni da allora.
Per me è come se fosse ieri........
Il ricordo è un presente che ha dato il suo risultato: sproporzione  e riduttività che non si oppongono, ma si completano in quanto io sono una persona intelligente e notevolmente sensibile.

Questo apparente contraddittorio concetto è la sintesi continuativa che alberga nelle grandi idee, riflesse su una massa di dormienti..
o di deleganti cronici.

Per cui, lì e nel ritorno e nel trascorso e nell'ora qui..questo concetto permane invariato..

E' il modo più scaltro per rendere una realtà IMPOSSIBILITATA.

Poi si compiono le peggiori nefandezze..ma tutto è dietro le quinte..
Lì tutto è possibile se alla rovescia..PRATICAMENTE TUTTO.

Quel pregiudizio, che vorrebbe incastrare un'anima ingenua,..dietro le quinte è l'asso nella manica per le più spregevoli corruzioni che si possano mai ipotizzare..

Mah..!

In ogni caso, ciò che a me riguarda, riguarda solo me.

La massa è capace soltanto di  parlare SENZA  conoscere, come un ripetitore acceso, stimolato da psichismi, abilmente strumentalizzati.

Tutto qui..

e adesso, nel salutarvi..mi vado ad ascoltare un bel concerto live sul mio televisore a cristalli liquidi.... e la tristezza medita in me per altri orizzonti più idonei alla spiritualità umana..
e' la tristezza, a volte , che dà la forza di vedere oltre..perchè ciò che si vede ora qui..è piuttosto insignificante...

E' una grande fortuna avere l'arte e la storia in un libro che si chiama vita...e' così che la tristezza di una biografia insipida si trasforma in una ricerca profonda e inesauribile..

11 agosto 2012
Simonetta Pancotti

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