sabato 11 agosto 2012





Incoerentemente tua

Ogni volta che immagino il tuo sguardo su di me
Ti vedo indifferente
Se tu fossi solo
Senza condizionamento
Senza ancora un obiettivo coatto da continuare a tenere in piedi
Tu saresti un altro uomo
E mi vedresti
Forse saresti anche curioso di me.
Ma poi
Nel contingente non è per niente così.
E’ la finta
È l’apparenza
È la maschera che tengono banco
E tutto quello che dia un significato
Al tuo quotidiano
Non deve uscire dai margini
Di una cornice omologata
Formalmente riconoscibile ovunque
Senza differenza di ceto
Di sesso
Di razza..
E’ ovunque così
Invece la vita con me
È semplicemente autentica
E questo rende la vita stessa
Un altro universo possibile
Vivibile
E soprattutto coscienzializzabile

Lo so
Che con tutte queste esse
Farò ridere il mondo nel pronunciarle
Sembro quasi il Vasco che biascica nei suoi clippini..
Ma questa è l’apparenza che devo subire
Perché di sciocchi al mondo
Ce n’è a non finire

Ma torniamo all’ipotetico Noi
Che non ci sarà mai
Per ragioni del tutto scontate, risapute, anelate
Praticamente da tutti
Sicuramente più di tutti
Da te

Se io ti potessi parlare
Senza questa orda di cervelli furbi
Che sanno tutto di te
Che hanno capito tutto di te
Di me poi
Sono arciconvinti
Di ciò che sono
E da lì non SCHIODERANNO MAI
Ecco, se ci si potesse incontrare nel deserto
In solitudine reale
Allora sì che la realtà
Sorgerebbe senza ombre
Non letale
Ma finalmente coscienziale..

E tu avresti l’occasione
Come d’altr’onde l’avrei io
Di comprendere
Finalmente
Perché ho preferito passare per pazza paranoica
Per rincoglionita invasata
Per scema convinta

Pur di non perdere questa occasione

Lo capiresti
E sapresti
Che questa scelta
Sarebbe valsa la pena
Di attenderti
Abbracciarti
E risvegliarti
Dall’incubo
Di una gratificazione svenante e senza presente

11 agosto 2012
Simonetta Pancotti



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